La Sopraelevata fu costruita nel 1955, in un periodo in cui era forte la necessità di spingere le vetture verso prestazioni sempre maggiori. I suoi progettisti, gli ingegneri Antonio Beri e Aldo Di Renzo, avevano un obbiettivo da raggiungere: permettere velocità medie elevatissime in condizioni di marcia uniformi, evitando cambi di marcia e l’uso dei freni. Si realizzò quindi un anello simile nello sviluppo a quello originale del 1922, ma di concezione più moderna. Il tracciato era costituito da due curve semicircolari con un raggio di circa 320 metri unite da due rettilinei di 875 metri ciascuno per una lunghezza totale del circuito di 4250 metri; l’inclinazione massima delle curve era dell’80% e avrebbe consentito ai piloti di raggiungere i 300 km/h.
Alcuni anni dopo, l’interpretazione del concetto di velocità prese due direzioni: in Europa si intese come ricerca di prestazione tecnica, in America come prestazione di velocità . Questa spaccatura determinò l’abbandono della pista e solo dalla fine degli anni ’90 si tornò a interessarsi al suo destino. Comitati e petizioni iniziarono a promuoverne la conservazione in quanto la Sopraelevata era stata e doveva continuare a essere una protagonista della storia dell’automobilismo mondiale.
L’affluenza di pubblico fu enorme: oltre 150.000 spettatori invasero l’Autodromo per l’evento. Vinse Juan Manuel Fangio davanti a Taruffi e Castellotti, favorito comunque dal boicottaggio delle squadre inglesi che non parteciparono al Gran Premio.
L’idea della gara venne all’Ing. Bacciagaluppi, presidente dell’Automobile Club di Milano, che invitò Duane Carter, direttore di gara americano, a parteciparvi. Carter ne fu entusiasta e programmò l’evento per il giugno 1957. La prima edizione della 500 Miglia di Monza fu però praticamente disertata dagli europei, probabilmente a corto di preparazione per una corsa così inusuale ed estremamente veloce.
L’edizione vide una consistente presenza di macchine e piloti europei. Ferrari e Maserati realizzarono delle auto appositamente per l’evento, mentre piloti come Stirling Moss, Mike Hawthorn, Luigi Musso e Phil Hill decisero mesi prima di non perdere l’evento. Anche il grande Juan Manuel Fangio prese parte alla gara qualificando la sua roadster Dean Van Lines al terzo posto.
Formula 1 Gran Premio d’Italia
Nel 60’ il Gran Premio tornò sul circuito completo di 10 km. Fu un trionfo per la Ferrari che si aggiudicò i primi tre posti, favorita comunque dall’assenza di alcuni team inglesi.
Formula 1 Gran Premio d’Italia
II Trofeo Mario della Favera – Raduno Porsche
Il Gran Premio del ’61 fu destinato a entrare, purtroppo, nella storia. Nelle prime fasi della gara Jim Clarck tamponava Von Trips pochi metri prima della curva Parabolica: la Ferrari del tedesco finì tra la folla facendo tredici morti e lo stesso pilota fu catapultato fuori dell’auto morendo sul colpo. La tragedia segnò la fine dell’utilizzo della pista sopraelevata per le vetture di Formula 1 e per alcuni anni l’anello ad alta velocità fu usato solo per gare minori e tentativi di record.
1000 Chilometri di Monza – Campionato Mondiale Marche
A contendersi la vittoria nella prima edizione della 1000 Chilometri furono la Ferrari, incontrastata dominatrice della categoria Sport-Prototipi, e la Ford, intenzionata più che mai a sostituire la Casa di Maranello nel predominio. Le Rosse rimasero sempre in testa fino ad aggiudicarsi la vittoria.
1000 Chilometri di Monza – Campionato Mondiale Marche
La seconda edizione della 1000 Chilometri di Monza si disputò sotto la pioggia, ma proprio in queste condizioni atmosferiche la Ferrari si affermò un’altra volta davanti agli occhi di oltre 25.000 spettatori, incuranti della pioggia e del freddo.
La gara monzese si dimostrò altamente selettiva: delle 40 vetture schierate alla partenza solo 19 riuscirono a classificarsi.
1000 Chilometri di Monza – Campionato Mondiale Marche
Assente la Ferrari, durante la 1000 Chilometri si assistette alla scontro fra le Ford GT 40 e le Porsche 907. Le potenti 5 litri americane risultarono le più adatte al velocissimo tracciato brianzolo così, quello che non era riuscito contro la Ferrari, riuscì finalmente contro la Porsche, e la Ford ebbe la soddisfazione di vincere per la prima e ultima volta la prestigiosa gara di durata.
1000 Chilometri di Monza – Campionato Mondiale Marche
Nella 1000 Chilometri la Rossa di Maranello non concretizzò la sua supremazia nei confronti della Porsche, soprattutto a causa degli pneumatici che non riuscirono a sopportare le sollecitazioni cui venivano sottoposti sull’anello d’alta velocità . E così le Ferrari, in testa fin dalla partenza, dovettero ritirarsi davanti agli occhi di oltre 500.000 spettatori.